Arte e Cultura marinara

 

RACCONTI DI MARE

.

Progetto di contaminazione tra Arte e Cultura marinara ideato per promuovere, in occasione degli eventi espositivi del progetto MAREDENTRO, la tradizione marinara attraverso la lettura pubblica di brani tratti dai libri di Macrina Marilena Maffei, antropologa, fiabologa e studiosa di cultura marinara, membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione Italiana per le Scienze Etno-Antropologiche, Socio Fondatore dell’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale, che ha raccolto in Italia centro-meridionale e nelle isole più di mille racconti di tradizione orale popolare.

Libreria Internazionale Il Mare: Tremate, le streghe son tornate…

.

donne-di-mare_39196

.

DONNE DI MARE

Hanno pescato di notte e di giorno, varato le barche, tirato le reti, salpato le nasse e trascinato le imbarcazioni a secco. Gestualità maschili, atti usuali fra gli uomini di mare, qui tuttavia si tratta di donne. Sono le pescatrici e le donne di mare della Sicilia, di un luogo particolare dell’Isola: l’arcipelago delle Eolie. Forti, coraggiose, audaci, le donne eoliane, sino alla prima metà del Novecento, hanno sfidato quotidianamente il mare per mantenere se stesse e le loro famiglie. Sembrerebbe l’invenzione, magari affascinante, di una studiosa, è invece la realtà di un territorio che ha coinvolto i destini di molte generazioni di donne. Pressoché dimenticate dalla storia insulare, le donne di mare ritornano oggi a reclamare il loro diritto alla memoria. E lo fanno attraverso questo libro che raccoglie le loro voci, le loro storie. D’altronde, qual è il senso simbolico di un molo, di una caletta, di un porticciolo se svanisce per sempre l’immagine delle donne con le schiene curve e le mani strette sui remi che si allontanano nel mare eoliano? Donne che hanno imparato a dare il nome ai venti e a leggere le ore nelle stelle…

Macrina Marilena Maffei, Pungitopo Editore, 2013.

DONNE DI MARE – la Repubblica.it

L’incantevole mare eoliano e la forza delle sue pescatrici – Excursus.org

Le ” Donne di Mare” eoliane a Chioggia | Il Giornale di Lipari

Regione, maxi emendamento sulle aree naturali protette. E la proposta per salvagurdare la pesca – Notizie Eolie Lipari Notiziario delle Isole Eolie Lipari – Eolie news

.

2447701

.

LE POLENE. I VOLTI DEL MARE.

La mostra organizzata dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, diretta da Rossella Vodret,  era legata al “1° Festival Internazionale della Marineria”, che appunto si è svolto nel Porto Antico di Civitavecchia dal 21 al 26 luglio, con l’esposizione di un cospicuo gruppo di polene, per la prima volta riunito insieme, con l’intenzione di coglierne i suoi nessi con la cultura antropologica legata al mare e, contemporaneamente, di liberarne gli intrinseci valori estetici. Col termine polena si intende la particolare decorazione antropomorfica della prora delle navi. Il suo nome , ancora oggi enigmatico, risale al Seicento, sembrerebbe da ricercare nell’antica parola francese poulain “polacco”, e più precisamente nell’espressione souliers à la poulaine, cioè “scarpe alla polacca”, che indicava una singolare foggia di calzatura, con la punta lunga e rialzata, somigliante appunto alla prua di una nave ed al suo coronamento finale. La sua storia, invece, è molto antica, poiché le più antiche testimonianze di tali ornamentazioni navali risalgono già alla civiltà egizia. La polena è legata alla nave dal vincolo del nome, giacché spesso la sua raffigurazione lo rappresenta figurativamente, ma nel tempo è stata anche simbolo delle competizioni tra i vari cantieri navali che hanno incentrato su di essa l’espressione delle grandi potenze navali per il controllo del mare. Le polene, raccogliendo le tradizioni del mare, raccontano partenze e arrivi, amori languidi e tragici. Le innumerevoli leggende fiorite su queste decorazioni narrano di amanti pietrificati o che hanno trovato la morte inseguendo sul mare il proprio desiderio.

Civitavecchia, Forte Michelangelo, 27 luglio – 18 agosto 2009. A cura di Macrina Marilena Maffei. Iride per il Terzo Millennio, Roma, 2009.

.

danza delle streghe

.

LA DANZA DELLE STREGHE
Culti e credenze dell’arcipelago eoliano

Nell’oscurità della notte un gruppo di donne giovani e festanti irrompe nella casa di un uomo che dorme e, al suono di una musica, inizia a danzare. Un bagliore di luci le illumina rivelando allo sguardo del maschio la nudità delle danzatrici. Da dove arriva quella compagnia di donne? Chi sono? Streghe? Streghe! Affermano molti! Seguendo la via dei cunti, esse giungevano nelle isole, da sole o in piccoli gruppi, per farsi le volate, banchettare, divertirsi, ballare. Perché allora sono nemiche degli uomini?

In un affascinante percorso che esplora la millenaria e misteriosa figura della strega attraverso le voci dei narratori raccolte in quasi trent’anni di ricerca sul campo, l’autrice riporta volti di figure lontane. Eredi delle ninfe, delle melusine medievali, connubi tra Diana, Erodiade e Ecate, le “Majare” eoliane sono legate alle nuvole e al vento. Ma esse non provengono solo dal mondo del mito: l’Autrice individua infatti un’immagine di strega che ha una referenza storica e territoriale. Non solo.

Dai racconti passati di bocca in bocca nell’arco di millenni, prende corpo in questo volume un altro essere arcaico e misterioso: la serpe con i capelli. I documenti etnografici di tradizione orale riuniti in quest’opera, contribuiscono a tracciare un’identità dei luoghi. In un tempo in cui turismo e globalizzazione vanno velocemente omologando le isole ad altri territori, essi fanno conoscere tratti e peculiarità della cultura delle isole Eolie, definite dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità.

Macrina Marilena Maffei, Armando Editore, 2008.

.

Capelli di serpe

.

CAPELLI DI SERPE
Culti e credenze delle isole Eolie

Che cosa rende tanto pericolose donne bellissime e prive di vesti che giungono nel mare eoliano su barche volanti? Quale profondo legame unisce il corpo di una serpe ferita a quello del suo feritore? Perché streghe e preti sono accomunati dalla stessa accusa di provocare tempeste? Figure misteriose, eventi apparentemente inspiegabili che costituiscono una parte essenziale del patrimonio orale tradizionale eoliano. L’autrice raccoglie storie, credenze, vicende della vita di ogni giorno e ritrova celati in quelle narrazioni antichi miti e concezioni religiose millenarie.

Macrina Marilena Maffei, Meltemi Editore, 2000.

.

la fantasia le opere

.

LA FANTASIA, LE OPERE E I GIORNI
Itinerari antropologici delle isole Eolie

“Un tempo a Lipari c’erano le streghe che le chiamavano majare e da qua con le barche a volte andavano a finire a Spatafora, dicevano le parole magiche e scomparivano. E allora andavano a prendersi un battello per andarsene di notte a mare. E facevano “Vara per sette”. E questo battello partiva per sette. Si dice che una volta c’era una incinta e questo battello non partiva e allora dicevano “E come mai questo battello non vara per sette?”. E hanno detto. “Vara per otto” – perché c’era una incinta. E la barca è partita, si vede che c’era una incinta e non si sapeva. Andavano in Sicilia a divertirsi. Ma queste storie succedevano agli antichi, ai vecchi vecchi…”.

“Il ritratto della strega che si compone con i racconti eoliani, ad una prima analisi – afferma Macrina Marilena Maffei autrice del libro “La fantasia, le opere e i giorni”, pubblicato a cura del Comune di Lipari – è caratterizzato da una sovrabbondanza di elementi, non sempre conciliabili, talvolta addirittura in netto contrasto. Ciò in parte è spiegato dalla natura intrinseca della strega che, come hanno ampiamente dimostrato gli studi antropologici, è una figura ambivalente e contraddittoria poiché è legata ai conflitti e alle tensioni esistenti nella società… La strega eoliana non possiede i tratti demoniaci, pur concentrando in sé caratteri universali e peculiarità locali… La strategia che la strega sceglie non è quella di recare danno alla collettività né di muovere i suoi attacchi al di fuori di essa. Piuttosto aggira l’ostacolo e, all’azione diretta, preferisce la tattica dell’andirivieni attuato di nascosto, all’insaputa di tutti. La sua azione cambia, però, nella forma ma non nella sostanza, perché essa, mettendo in discussione l’autorità maschile, cerca di mutare un rapporto sociale istituzionalmente già definito.”

Da una attenta analisi del territorio, della cultura, della storia e delle tradizioni popolari eoliane scaturisce questo interessante lavoro di studio e di ricerca che confluisce nelle avvincenti pagine del libro di Macrina Marilena Maffei, una eoliana di adozione ma lucana di origine; autrice di vari saggi di antropologia del mare e narrativa tradizionale. “La fantasia, le opere e i giorni” rappresenta un viaggio nella cultura folklorica del primo cinquantennio del secolo scorso attraverso storie di vita e di lavoro, memorie, credenze, formule magiche, fiabe raccontate dalla voce degli abitanti delle Isole Eolie.

La tradizione popolare è un interfaccia della cultura e della storia dei dotti; una linea parallela che si snoda su un percorso alternativo della Storia con la S maiuscola, di quella studiata sui grandi libri. Questa storia patrimonio della cultura popolare si “legge” dalla viva voce dei narratori che ricordano episodi di vita vissuta o tramandatagli dai loro padri o loro parenti, o amici. E’ la storia che si racconta per il gusto di narrare episodi veri e vivi che tanto hanno fatto sognare, o fatto paura. Racconta l’autrice di aver incontrato una vecchia contadina analfabeta che da giovane, era appena sposata e in attesa di un figlio, fu colpita da una fattura a morte ordita da una vicina di casa. Come racconta nella storia di vita, venne salvata in extremis da una maga particolarmente abile e potente.

Il sapere magico terapeutico di questa contadina consiste nella conoscenza di due formule magiche, una contro il malocchio ed una contro i vermi, ma soltanto una può essere rivelata. “L’histariola per combattere il malocchio presenta due particolarità, ad esempio, non contiene un nucleo narrativo, e dopo il verso iniziale in cui si comanda al malocchio di andarsene, si snoda in un’alternanza di versi terminati con le parole: maledetto e benedetto”.

 [Lipari, Le streghe isolane di Marilena Maffei, di Carmelita Merlino]

Macrina Marilena Maffei, Comune di Lipari, 2000, Premio all’Opera “Costantino Nigra” 2001.

.

.

I CONFINI IRREALI DELLE EOLIE
Spiriti e diavoli nella tradizione orale

Chi sono gli spiriti che nell’immaginario eoliano dovrebbero vivere nell’aldilà ed invece insistono a fermarsi nell’aldiqua? Con quale aspetto si manifesta il demonio, che mai assume l’aspetto deforme della ‘Brutta Bestia’ e non ha corna, né coda, né piedi caprini? Il volume pubblica 88 racconti raccolti dalla viva voce di testimoni diretti o indiretti. Le storie, suddivise in varie categorie che si offrono anche come diario di lettura, fanno emergere l’esistenza di un mondo attiguo a quello terreno e quasi in osmosi con esso. Si tratta di storie di spiriti che assumono le sembianze di uomini o che sembrano comuni animali e parlano con voce umana; di case che esigono di stare da sole o sono vogliose di essere abitate da bambini; di diavoli lillipuziani vestiti da fraticelli o di demoni con l’aspetto di giovani aitanti. Temi e argomenti che evidenziano come il tempo nelle Eolie sia rimasto a Iungo incastrato tra gli scogli e il mare e come, sebbene esse siano oggi così facilmente raggiungibili e meta di un turismo intensivo sia elitario che di massa, tutte le trasformazioni anche di ordine culturale che tale stravolgimento ha comportato non hanno determinato la repentina eliminazione di figure e credenze sull’ultraterreno che da tempo immemorabile vive nella popolazione eoliana.

Macrina marilena Maffei, Dario Flaccovio Editore, 2002.

.

guida ai musei del mare

.

LA GRANDE GUIDA DEI MUSEI DEL MARE MEDITERRANEO
Dall’ingegno all’incanto

Macrina Marilena Maffei, in collaborazione con Rosa Parisi, Ministero delle Attività Produttive, Direzione Generale per il Turismo, 2003.

.