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Mare dentro, in alto mare – dentro,
senza peso nel fondo,
dove si avvera il sogno,
due volontà che fanno vero
un desiderio nell’incontro.
Un bacio accende la vita
con il fragore luminoso di una
saetta, il mio corpo cambiato non è
più il mio corpo, è come penetrare
al centro dell’universo.
L’abbraccio più infantile,
e il più puro dei baci
fino a vederci trasformati in
un unico desiderio
Il tuo sguardo il mio sguardo,
come un’eco che va ripetendo, senza parole
più dentro, più dentro,
fino al di là del tutto,
attraverso il sangue e il midollo.
Però sempre mi sveglio,
mentre sempre io voglio essere morto,
perché io con la mia bocca resti sempre
dentro la rete dei tuoi capelli.
(“Mar adentro”, Ramon Sampedro)
A mio padre Antonio Orlando
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